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Piano Concerto - Forum pianoforte

"STUDIO IN Gb DORIAN" - solo piano -


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SOLO PIANO

Studio in Gb Dorian
Esempio di Armonia modale
Come potrete notare sono più di 6 minuti di composizione estemporanea eseguiti su un solo Modo, il Gb Dorian. Ho inserito alcune alterazioni del Modo, Non esistono isole diatoniche e non esiste una linea melodica. Il Modo ha un suo sapore, un suo sound e può esistere sia con abbinata linea melodica che senza di essa, in quest'ultimo caso si può assaporare pienamente il sound del Modo. Da notare anche il fatto che il M...odo non necessita affatto di risolvere. Perdonate la lieve scordatura del pianoforte....è il caldo.

E' una maniera diversa di ascoltare la musica, non si segue più un motivetto, linea melodica portante, si entra globalmente nel sound del Modo,assaporandolo dal punto di vista delle emozioni che esso trasmette, la linea melodica diventa superflua.. Un Modo come il Dorian ed altri Modi, rappresenta secoli di storia di una regione della antica Grecia e delle regioni medio orientali antiche, come il Modo ionico rappresenta secoli di storia della musica Europea. Questa è la nostra cultura storica, mediterranea, le sovrapposizioni culturali afroamenricane ed altre vanno anche bene altrimenti il mondo rimane congelato, ma non si deve dimenticare l'Essenziale, ciò da cui proveniamo perchè solo esso è spontaneo e in musica la spontaneità è la cosa più importante.

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Parlando di "MODI" in senso stretto in effetti il Modo è autosufficiente è un sistema armonico autonomo nel quale le cadenze non esistono e anche la prima nota del Modo non è considerata una tonica ma semplicemente una nota la cui dignità armonica non è superiore alla altre note del Modo. Infatti nel mio testo "ARMONIA FUNZIONALE - modale, intervallare"" nell'elencare le note del Modo ho sottolineato questo concetto facendo capire al lettore che la scalarità delle note è solo un fatto convenzionale, in realtà quando parlo ad es. di Modo C Mixolydian posso elencare le note anche in maniera sparsa e cioè: C,Bb,A,E ecc.: Quando parlo invece di scala mixolydian allora devo dire C,D,E.F,G,A,Bb. Questo concetto è molto importante perchè se si rimane concettualmente legati alla scalarità delle note automaticamente si costruiscono gli accordi di tipo terziale tipici della armonia tonale e inevitabilmente si ricade nella forma mentis del II-V-I. Se si riesce ad uscire mentalmente dalla scalarità allora si considera il Modo nella sua vera dimensione e cioè un insieme di note che costituiscono il Modo che a questo punto viene rivisto e considerato come una entità armonica autosufficiente la quale, soprattutto, non necessita di cadenze e cioè non è finalisticamente orientata verso la triade di tonica ma "galleggia" nell'ambiente armonico. Un ottimo esempio di tutto ciò è nel brano "Studio in Gb Dorian" che ho appena postato.

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scusa ma il primo accordo che fai tu è un Gb minor, poi non è un Ab minor e di nuovo un Gb minor? Alla faccia di accordi non di tipo terziale!

 

Ma poi scusa tutto il jazz modale non è già esistito? Kind of Blue mi pare sia del 59, dov'è questa novità delle armonie che galleggiano

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Gent. Micamahler, evitare l'accordo terziale non è tassativo in armonia modale, ma sicuramente quelli che io ho eseguito nel brano non fanno parte di un II-V-I, e questa è la cosa più importante, poi la spaziatura dell'accordo non l'ho adoperata in maniera funzionale, ma per ottenere lo stile e il sound che avevo in mente. Quante volte Debussy in brani assolutamente non tonali ha adoperato accordi terziali? Nello stesso brano ho adoperato altre spaziature. I brani in Kind of blue non sono strettamente modali, infatti oltre a contenere numerose isole diatoniche tonali con i II-V-I,  seguono il concetto lydio cromatico di G. Russell che insegna come adoperare le scale modali ripeto le scale modali non i Modi nell'ambito della armonia tonale. In Kind of blue alla base di tutto c'è un accordo sul quale poi si abbina una scala modale in base alla teoria di Russell. L'Armonia modale non prevede accordi nel senso stretto del termine, prevede l'esecuzione di un Modo, è chiaro che poi se suono almeno tre  note contemporaneamente qualcuno lo chiamerà accordo, per me è invece una sonorità modale e la cosa è ben diversa. Quelli che lei chiama Gb min , Ab min non sono accordi, sono sonorità prese dal modo che sto adoperando. In armonia Tonale un accordo minore o è di tonica e cioè l'ultimo accordo di un II-V-I minore, oppure è il primo accordo di un II-V-I maggiore. Il Gb- e altri accordi che io ho adoperato non rientrano in queste categorie e ripeto sono soltanto delle sonorità appartenenti al modo e non hanno una funzione cadenziale o finalisticamente orientata verso una triade di tonica di tipo tonale. Il cosiddetto "galleggiare" della armonia strettamente modale è una sensazione trasmessa dall'utilizzo per tutto o gran parte del brano di un solo Modo o pochi modi,  evitando le gerarchie tonali, TI ringrazio per l'intervento che mi ha dato l'opportunità di chiarire questo concetto.

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Scusami ma è tutto davvero fumoso. Sonorità è un termine generico che non ha un significato preciso come accordo. La terminologia o ha un significato esatto o non è terminologia. il Il II V I non è che una delle cadenze esistenti, non capisco perchè citi solo quella. Proprio l'incipit della tua improvvisazione ha secondo me una fortissima funzione verso una triade di tonica, tant'è vero che tu fai Gb- , Ab-, Gb- poi mi sembra un E, tutto su pedale di Gb. Tutto nel tuo pezzo ( o almeno nella prima parte) tende a tornare su questo Gb, non solo nota pedale ma anche accordo di Gb-, proprio perchè tu stesso hai introdotto il brano in questo modo. A metà brano ritorni proprio su questo Gb, ci metti ogni tanto la terza maggiore, non capisco se è un tentativo di allontanare l'ascoltatore da una sensazione di riposo su quell'accordo. Forse verso la fine ti ci allontani ma poi questo Gb lo piazzi sempre... Poi non mi è chiaro, ma i riferimenti ritmici arrivano dalla musica tonale? E infine, questa modalità che origine ha? Non mi è chiaro infatti quando parli di regione dell'antica Grecia plus influenze afro-americane e regioni medio orientali. 

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sensazione trasmessa dall'utilizzo per tutto o gran parte del brano di un solo Modo o pochi modi,  evitando le gerarchie tonali, TI ringrazio per l'intervento che mi ha dato l'opportunità di chiarire questo concetto.

Scusa, ma evitare le gerarhie tonali usando un SOLO modo mi fa pensare più ad un risultato musicale di questo tipo:

 

 https://www.youtube.com/watch?v=fqKgnvGJ2mU

 

Nel tuo brano, che preserva un certo tipo di gradevolezza, si sentono tanti retaggi di procedimenti funzionali. Non è un manle, ma è inutile spacciarli per quello che di fatto non sono. Già il ricorrere ad altri modi dovrebbe farti accendere un campanello d'allarme.

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Tutte le risposte alle vostre domande sono già contenute nei miei articoli postati a proposito del brano proposto. E' inutile ripetersi.A questo punto poi il discorso diventa troppo lungo ed impegnativo per essere affrontato con i mezzi che abbiamo. Potrei dire ad esempio che "sonorità" in armonia tonale è un termine generico, ma non lo è affatto in armonia modale. I "procedimenti funzionali" esistono in armonia modale ma non sono gli stessi della armonia tonale. "L'incipit verso la triade di tonica"in armonia modale non esprime l'esistenza di una tonalità intesa come nella armonia tonale ma esprime l'esistenza di un "Modo prevalente" intorno al quale orbitano i modi correlati e correlabili sulla base dei "procedimenti funzionali" della armonia modale.. Queste non sono invenzioni mie, (Bibliografia: Ron Miller - Modal Jazz, A. Schonberg: Manuale di armonia, Contemporary Harmony: Ludmila Ulehla, Lydian chromatic concept of tonal organization: Gerge Russel, Armonia del ventesimo secolo: V. Persichetti.) Molte parti di questi testi  in particolare quello di Russell anche a me sembravano molto fumose ma oggi dopo aver fatto uno studio approfondito non sono dello stesso parere. 

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 Queste non sono invenzioni mie, (Bibliografia: Ron Miller - Modal Jazz, A. Schonberg: Manuale di armonia, Contemporary Harmony: Ludmila Ulehla, Lydian chromatic concept of tonal organization: Gerge Russel, Armonia del ventesimo secolo: V. Persichetti.)

...è esattamente quello che cercavo di dirti, ci sono libri in biografia che hanno un secolo e il risultato di uno studio approfondito, ben inteso senza nulla togliere al risultato, non può che essere questo. Non siamo nel 2016, ma fra i 50 e i 70 anni fa. Nulla di male, si poteva dire lo stesso di Brahms, Bach, Berg, basta essere consapevoli.

 

Non penso si tratti di un nuovo modo di sentire la musica, ma di un modo già vissuto di ascoltare la musica. Il brano proposto da Faria, secondo me, invece incarna quello che dovrebbe fare oggi un compositore. Trattasi di  una delle possibili sintesi delle esperienze musicali trascorse, senza omettere il ruolo del timbro (ormai assodato), preservando un buon livello di narratività; quest ultima un po' dimenticata (se non addirittura omessa nei casi limite) nella seconda metà dell'ultimo secolo.

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In realtà, Egidio, ho letto molto sulla armonia, ma alla fine, forse non l'ho detto io non compongo nulla, nel senso che  non scrivo, tutto ciò che suono è il frutto di un a improvvisazione estemporanea, anche nei concerti. Conta molto lo stato d'animo, il momento, le circostanze ed il risultato non è molto prevedibile. Quando suono mi immergo  in quello che faccio e dimentico tutto, triadi, tonalità ecc...tutto quello che dico poi dei miei brani è il risultato di una analisi fatta a posteriori. 

Un saluto.

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In realtà, Egidio, ho letto molto sulla armonia, ma alla fine, forse non l'ho detto io non compongo nulla, nel senso che  non scrivo, tutto ciò che suono è il frutto di un a improvvisazione estemporanea

Certo, ma non hai improvvisato nulla di timbrico per cui è un'improvvisazione collocabile intorno agli anni '50. Invece ti invito a esplorare musicisti come György Kurtág (e altri) che invece abbracciano, in linea con i tempi, la componente timbrica proponendo improvvisazioni basati su suoni tradizionali ma arricchiti da tutta la parte timbrica del pianoforte. Ci ricordiamo che è uno strumento a percussione? E che già ai tempi da Cage veniva usate più che ampiamente rispetto al semplice suono dello strumento?

 

Se devo scegliere un'improvvisazione datata - dedicando dei minuti del mio tempo all'ascolto- piuttosto ascolterei

 

https://www.youtube.com/watch?v=SY7g0ULVl2I

 

Se invece ci fosse una certa ventata di novità, non esiterei ad inverstire tempo con improvvisazioni inedite.

 

Comunque il tuo brano l'ho ascoltato per partecipare al topic e ho pure dato un bel like. Nei miei scritti io mi riferisco solo al taglio teorico che hai voluto dare alla discussione.

 

PS

Nel brano che ha proposto Faria - del quale mi ha passato la partitura - c'è anche una sezione spudoratamente improvvisativa, si chiama aleatorietà controllata (nel caso specifico). Per cui si può improvvisare includendo la componente timbrica , come dicevo, ormai assodata da più di mezzo secolo.

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Condivido pienamente ciò che dice Jam Session, egregio Egidio io non sono a quie livelli, sono un pianista di periferia, faccio un pò quello che mi passa per la testa, tutto a livello improvvisativo, e a proposito di Messiaen vorrei farvi ascoltare una mia creazione ispirata a lui. Chiamata Notturno n.2 ed una altra completamente diversa chiamata "The day after". Ditemi cosa ne pensate. Grazie

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