pianothor Postato Novembre 22, 2015 Report Share Postato Novembre 22, 2015 Buonasera, ora che l'anno accademico è cominciato mi ritrovo alla scelta dei pezzi, alcuni mi sono già stati assegnati mentre altri li devo ancora scegliere e mi sono chiesto se studiare il preludio 9 op. 23 di Rachmaninoff potesse tornarmi "utile" riguardo i passaggi con terze e seste. Quali sono i benefici di uno studio su questa tecnica? Perchè chiunque è spaventato da questi pezzi con terze e seste (lo sono anch'io)? Insomma: ne vale la pena? Grazie Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
nancy Postato Novembre 22, 2015 Report Share Postato Novembre 22, 2015 Sono sempre restia a scegliere i pezzi avendo come obiettivo principale il superamento di determinate particolarità tecniche perché in questo modo si rischia di esasperarle senza beneficio....se il pezzo è alla tua portata e ti piace tantissimo bene....ma se devi sforzarti tecnicamente per mantenere la scioltezza necessaria....e musicalmente non senti indispensabile quel pezzo tre ( mi pare) o quattro pagine continue di terze e seste potrebbero essere infinite e darti pure problemi al braccio....non so magari ho detto una cavolata e forse non mi sono neanche spiegata bene, ma trovo più utile affrontare le difficoltà specifiche in pezzi più diluiti...e con più gradualità. .. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
pianothor Postato Novembre 22, 2015 Autore Report Share Postato Novembre 22, 2015 Ovviamente mi piace il pezzo, non è sicuramente il mio pezzo preferito ma è pieno di musicalità. Non capisco il "se è alla tua portata".. se significa: hai mai studiato altri pezzi con terze e seste in rapidi passaggi? la risposta è "no", se invece volevi intendere che la scelta dei pezzi va fatta in base alle nostre capacità attuali io penso sia sbagliato ragionare così... Non ci sarà mai miglioramento se continuiamo a studiare pezzi già alla nostra portata (parlando da studente). Ritornando alla domanda, cercavo di sapere se vi fossero benefici "indiretti" (oltre allo sviluppo di una buona tecnica su terze e seste) nello studio di un pezzo come questo Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
nancy Postato Novembre 22, 2015 Report Share Postato Novembre 22, 2015 Anche io sono d accordo ad affrontare pezzi che spingano avanti, ma studi o pezzi che propongono una particolarità tecnica in modo intensivo per più pagine ininterrottamente può essere stressante e a volte controproducente ed è per questo che dicevo che diventa costruttivo solo se tale particolarità è già alla portata del pianista..e viene affrontato per perfezionare ulteriormente e rinforzare precisione e tenuta. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
thesimon Postato Novembre 22, 2015 Report Share Postato Novembre 22, 2015 L'importante è suonare ciò che piace perché credetemi se vi dico che la spinta e lo sprono per pulire e perfezionare sia il pezzo che noi stessi è proprio dato dalla voglia di vedere in piedi il brano. Certamente bisogna fare le cose senza fretta e con grande senso di responsabilità e coscienza. Vorrei precisare che senza fretta non significa studiare tre pagine in un anno, ma non far diventare una malattia il fatto di vedere tutto finito e in piedi, specie se ci sono elementi tecnici sui quali non si è ancora raggiunta la naturale scioltezza. Parlo di responsabilità e coscienza perché far diventare grave una tendinite è un attimo e da qui scaturisce il mio pensiero sul prendersi il tempo necessario. Se cominciamo ad avvertire dolore è segno che stiamo sbagliando l'approccio al rudimento tecnico che stiamo studiando e non dobbiamo assolutamente proseguire su quella strada onde evitare danni seri ai tendini. È sempre consigliabile, in questo caso, chiedere il parere di un Maestro che suggerisca il giusto approccio corporeo al superamento di una difficoltà tecnica e che saprà basarsi oltre che sulla propria esperienza anche sull'anatomia dell'allievo. Nello studio degli strumenti musicali, tutti gli strumenti, il grande balzo in avanti si fa solamente quando si raggiunge l'estrema umiltà di mettersi in gioco e farsi consigliare da chi ha sicuramente più esperienza di noi così da conoscere cose nuove e farne tesoro, ovviamente se sentiamo che gli insegnamenti ci abbiano realmente giovato (e non è difficile accorgersene). Buona musica 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
pianothor Postato Novembre 23, 2015 Autore Report Share Postato Novembre 23, 2015 Tutti i pezzi che fin'ora ho studiato mi sono sempre stati assegnati tranne i più "semplici" in cui mi hanno lasciato libertà di scelta.. Dato che al momento mi sono stati proposti alcuni pezzi e devo soltanto scegliere ho voluto chiedere informazioni riguardo le terze/seste.. Cercavo di capire se oltre al miglioramento di questa tecnica vi fossero bonus indiretti come maggiore indipendenza/scioltezza delle dita etc... Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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