Jump to content
Piano Concerto - Forum pianoforte

Chi sa più di musica un maestro di conservatorio o un DJ famoso? Confrontiamo la musica classica con quella leggera con una concreta riflessione...


Guest EmanuelePianoforte
 Share

Recommended Posts

Guest EmanuelePianoforte

Chi sa più di musica un maestro di conservatorio o un DJ famoso?
Ovviamente il maestro di musica!
Ma chi guadagna di più? Chi ha più fama?
Oggi giorno, osservando il pubblico di un concerto di musica classica e quello di un concerto di musica leggera, si nota ad occhio che il pubblico è notevolmente maggiore nelle discoteche o nei locali di musica leggera.
Questa riflessione, la quale può sembrare una banalità, cosa vi fa pensare?
In che modo questa nuova realtà che caratterizza questo secolo può mutare la società secondo voi?
Questa meritocrazia negata nei confronti di chi studia musica classica nel mondo quali svantaggi porterà?
 

Link to comment
Condividi su altri siti

da che mondo è mondo nell'arte non c'è meritocrazia come, in un certo senso, non c'è merito. Ed è giusto così. Non si parla di produttività, di obiettivi raggiunti, ma di gusto. E se c'è più gente a cui piace la musica dance allora avrebbe senso che anche i "maestri" di musica classica scrivessero musica dance :-) lì sì che si capirebbe il "merito". Come dire, se i maestri di musica ne sapessero più di musica dei DJ, allora dovrebbero essere in grado di fare i DJ molto ma molto meglio dei DJ stessi. 

Ma non mi pare che sia questo il caso...

E' come dire che mia madre meriterebbe più soldi del kebabbaro sotto casa. Ok, forse ci può stare in astratto, ma se mia madre non dimostra di saper fare il kebab meglio del tipo, e di farne tanti tutti i giorni, rimanendo a lavorare in negozio, allora il discorso non ha più senso.

La riflessione diventa banale, secondo me, nel momento in cui paragona il "maestro" di musica al DJ. Si parla di due figure professionali diverse. Prima di tutto, non esistono "maestri" di musica. Esistono compositori, flautisti, clarinettisti, cantanti etc etc. Ognuno sa fare alcune cose e non sa farne altre. I diplomati in conservatorio non sanno fare tutto quello che serve fare nel mondo della musica, e considerarli alla stregua di monopolisti è sbagliato. La musica VERA ha bisogno di tecnici audio, ingegneri del suono, registi audio, produttori, liutai, DJ e moltissimi altri "operatori" che, nella propria professionalità, arrivano anche a guadagnare moooooolto di più di tutti noi messi assieme. E' normale, è il mercato, a me sembra normale

  • Like 3
Link to comment
Condividi su altri siti

Chi sa più di musica

Io mi fermo alla parola musica, una parola troppo vasta. Sicuramente il compositore moderno si "sporca" più di quanto non sembri le mani con l'elettronica...non c'è allievo di composizione che oggi non si compr un controller MIDI (tipica dotazione da DJ) per far fronte alle esigenze delle materie dei dipartimenti di elettroncia. Materia sempre più obbligatoria nei trienni di composizione.

 

Un compositore di musica elettronica potrebbe tranquillamente fare il DJ perchè il DJ utilizza un sottinsieme di cose che dovrebbe conoscere un diplomato in elettronica.

Per cui mi aspetto una contestualizzazione dell'argomento...perchè ci sono ambiti perfettamente paragonabili ma è bene sapere che dietro ci sono scelte. C'è chi vuole fare il DJ e chi vuole scriver eun manuale di MAX MSP, c'è chi vuole andare a San Remo e chi scrivere un concerto per due pianofroti e orchestra :)

  • Like 1
Link to comment
Condividi su altri siti

È "normale" ma è sbagliato (per me). Nella maggior parte dei casi (a prescindere dal livello di fruizione) il o la dj non fanno altro che riproporre versioni (quando non si tratta di musica preparata ad hoc, ed in questo caso è anche peggio, ma è già stato detto, è questione di gusti) di pezzi che così come sono rendono più che bene, per cui oltre a lucrarci (grazie al braccino lungo degli adepti del "genere") sopra, rovinano l'originale. Purtroppo è vero che questo è ciò che (sembra) il mercato della musica richieda, ma visto che la pubblicità ha un enorme peso praticamente in ogni ambito, non è da escludere che molta della responsabilità di questo stato sia da ricondurre al voler (e ci riescono) far passare per un grande uno (o una) che tolte le varie automazioni cui sono abituati, non avrebbe altra soluzione che andarsene a casa. Vero che si tratta sempre di gusti, ma in ogni cosa sarebbe interessante sapere come ci si è arrivati e non "gustarsi" il fine, che non è detto giustifichi sempre i mezzi, anzi. Dicendo "è sbagliato" parlo per me e non generalizzo, sapendo che c'è sempre chi la pensa diversamente e certamente è un bene, altrimenti ci annoieremmo, però per me sarebbe necessario "ridimensionare" il "valore" di certi personaggi che, non faranno come qualcuno di cui si parla fin troppo, e questo va a loro favore, ma sono comunque sopravvalutati e come dico sempre, basterebbe togliere loro la corrente elettrica (la uso anch'io, quindi anche strumenti elettronici, ma senza farmi passare per grande visionario e creativo facendomi servire e riverire, dal software) per vederli annaspare.

  • Like 1
Link to comment
Condividi su altri siti

Forse un compositore di musica elettronica potrebbe fare il dj (forse, perché non è detto cbe "chi può il più può il meno", in questo caso il contrario, probabilmente pagherebbe lo scotto in termini di approccio, che limita la creatività, che "solitamente" si enfatizza con pochi mezzi), ma sarebbe molto difficile il contrario, fermo restanxo che uno si professi dj senza saper suonare tre note consecutivamente.

Link to comment
Condividi su altri siti

 fermo restanxo che uno si professi dj senza saper suonare tre note consecutivamente.

Però voglio essere provocatorio, un diplomato in elettronica cosa dovrebbe saper fare? Anche suonare uno strumento acustico? O meglio, dovrebbe essere dovuto? E perchè?

Link to comment
Condividi su altri siti

A parte che secondo me sono due figure completamente non paragonabili, bisognerebbe a mio avviso partire decidendo cosa si intende per "chi sa più di musica", perché la conoscenza musicale può essere più tecnica oppure più culturale, nel primo caso strettamente legata al "lavoro sporco", nel secondo caso legata più all'ascolto e alla conoscenza generale.

Essendo che non si può dare un concetto di "conoscenza" in assoluto ed essendo la figura del maestro e del DJ totalmente separate non si può fare un paragone.

 

Per quanto riguarda il fatto di riempire le sale, questo non è dato a mio avviso dal fattore "conoscenza", ma è determinato dal fattore "commerciale". C'è musica leggera ad esempio che non viene ascoltata da nessuno, perché non ha un potenziale commerciale, e al giorno d'oggi per commerciale si intende "musica" (anche se a mio avviso è solo intrattenimento/rumore) con un motivetto orecchiabile, ripetuto eoni di volte ed in grado di entrarti in testa senza che tu ci faccia caso.

 

Il guadagno è poi dato sopratutto dalla buona casa discografica, pensare che il mondo musicale sia libero al giorno d'oggi è come dire che in Italia siamo ancora in democrazia xD

Link to comment
Condividi su altri siti

 

 

Il guadagno è poi dato sopratutto dalla buona casa discografica, pensare che il mondo musicale sia libero al giorno d'oggi è come dire che in Italia siamo ancora in democrazia xD

Non è un felice paragone e, come tale, costringe uno come me ad intervenire e ad andare completamente fuori argomento. Prova a trovarne un altro se ti va, naturalmente, che dia lo stesso l'idea che vuoi illustrare ma che non scomodi cose ben più grandi. Poi se vogliamo parlare se in Italia siamo o non siamo in democrazia e soprattutto cosa intendiamo per democrazia si può fare da altra parte. Che ne dici?

Link to comment
Condividi su altri siti

Non è un felice paragone e, come tale, costringe uno come me ad intervenire e ad andare completamente fuori argomento. Prova a trovarne un altro se ti va, naturalmente, che dia lo stesso l'idea che vuoi illustrare ma che non scomodi cose ben più grandi. Poi se vogliamo parlare se in Italia siamo o non siamo in democrazia e soprattutto cosa intendiamo per democrazia si può fare da altra parte. Che ne dici?

 

Diciamo che più che altro era una frase fatta dato che non esce di mia bocca ma maggiormente da bocca altrui, ho voluto sfruttarla per rendere la frase un po' più "piccante", poi effettivamente ho scritto in modo un po' impulsivo e su questo posso darti ragione. Modifico la frase con qualcosa di meno "cruento", si potrebbe anche paragonare a dire che gli asini volano ;)

  • Like 1
Link to comment
Condividi su altri siti

Questa volta Daniele non capisco proprio perché ti sei irritato, Lowseling ha semplicemente ironizzato sul fatto che le case discografiche sanno (purtroppo aggiungo) confezionare un prodotto, perché alla fine di questo si tratta, certamente lontano dalla musica che intendiamo come musica di sostanza e immortale. Per farti un esempio, io stesso ho avuto pubblicati dei pezzi di musica elettronica, ma non per questo mi ritengo bravo a tal punto da meritare chissà quale considerazione o peggio ancora essere "arrivato", tutt'altro, sto vivendo una crisi micidiale da circa 10 anni (non che prima fosse meglio, però da quel momento, dieci anni fa, tutto è divenuto più denso, più critico ed anche drammatico), ma nonostante questo non mi ritengo (almeno in quell'ambito, per me senz'altro "più facile" rispetto a musica più complessa da scrivere, senza per questo delegare ai software le decisioni) da meno rispetto a chi vede pubblicarsi e pubblicizzarsi musica "propria", non è questo che determina il "valore" di qualcuno, ma la pubblicità fa veramente la differenza, però (qui ci intendiamo tutti penso) riguardo la sostanza, se non c'è prima o poi uno come è comparso, sparisce e torna da dove è venuto. Ti stavo facendo un esempio: la casa discografica con la quale ho pubblicato qualcosa ha un repertorio di oltre 3.000 pezzi, svariati sono i generi, ma uno dei parametri con i quali vengono scelti i collaboratori (che non hanno scadenze) non è senz'altro quello di verificare come hanno composto un pezzo, per cui ti ritrovi ad ascoltare un brano ben costruito ed un altro "composto" (meglio assemblato) con loop comprati o scaricati dai p2p o da software dedicati. In pratica la figura del compositore (nel gergo del mercato e non riguardo il contesto musicale che guarda alla figura del musicista con una certa cultura) è stata (per me) impropriamente assorbita da contesti che non hanno nulla da spartire con essa, mi spiego: non sto facendo di tutta l'erba un fascio, perché c'è musica stupenda quasi in ogni genere, parlo di chi usa software e (come per il copia ed incolla) abusa di (quelle che chiamo) facilitazioni, pratica naturale "per lui" (o per lei), dopodiché pubblica il frutto del suo (del pc in pratica, del software, quindi coppa dei campioni ai programmatori ed ai sound designer) lavoro, magari ricevendo anche dei complimenti (che fanno piacere a tutti) anziché domandarsi come si è arrivati al risultato. È come se uno usasse la sega elettrica per tagliare dei rami e dicesse (soddisfatto, ci mancherebbe) "ho fatto!". Ormai è naturale affermare di aver fatto, ma cosa? Ovvio, ci vuole comunque qualcuno che accenda il pc (oppure il mac), che (ma non sempre) pensi a come fare per arrivare ad un certo risultato, ci vuole anche un minimo di gusto (sempre personale e soggettivo), però c'è un intasamento di pezzi su internet (ed è anche un bene perché si scoprono musicisti veramente bravi, compositori ed interpreti) che ha dell'assurdo. Ci sono siti che, dopo previo pagamento, ti permettono di uploadare musica tua (ma non era del pc o del mac? :) ) ed essere presente in decine di portali, questo però crea un'inflazione senza precedenti e "solo" se hai alle spalle una campagna pubblicitaria come si deve puoi arrivare oltre i pochi ascolti che ottieni (per puro caso, magari interrotti dopo pochi secondi, solo perché ascoltano amici o conoscenti, ecc...). Neanche a me piace il sistema così com'è, ma quello di cui sono contento (un pò come la libertà) è che (anche se si può essere di parte) la musica che intendiamo non ha bisogno di questi mezzi per venir fuori e soprattutto per resistere al tempo.

  • Like 3
Link to comment
Condividi su altri siti

Secondo me Thallo è quello che più di tutti ha spiegato perché il discorso non si regge in piedi. Più che argomentare mi verrebbe da dire che la domanda è sbagliata o comunque formulata male. 

In tutti gli ambiti siamo arrivati a gradi di conoscenze per le quali bisogna, per forza di cose (anche inclinazioni personali), specializzarsi. Un laureato in fisica non potrà mai essere esperto di tutti i settori della fisica, ecco perché esiste la fisica nucleare, l'astrofisica, la fisica metereologica ecc. ecc. Idem con patate nel mondo dell'ingegneria e potrei continuare a fare altri 1000 paragoni. Ho parlato anche di inclinazioni personali proprio perché, entrando nel discorso della musica, a me può piacere l'ingegneria del suono e suonare il pianoforte ma essere carente o semplicemente non piacermi la sfera della composizione, della musica jazz (solo per fare qualche esempio). 

Dire se ne sa di musica più un diplomato al conservatorio o un DJ è come dire se ne sa più di musica un Jazzista o un Pianista classico. Sono settori diversi con figure professionali diverse. 

Casca a cecio l'esempio di Peppe Vessicchio che va a registrare in uno studio di un mio carissimo amico a Roma dove mi è capitato di essere presente in diverse occasioni quando hanno registrato. Vessicchio è sicuramente un professionista nel suo ambito, poi possiamo discutere a lungo sul fatto che si veda solo dirigere orchestre per musica leggera/pop e non classica. 

Sono anni che registra ma non gli verrebbe mai in mente di fare tutto da solo. Come diceva bene Claudio il mondo della musica è costituito da una serie molto lunga di figure professionali ed anche volendo è veramente difficile essere un professionista su tutto. 

Certamente poi ai giorni d'oggi c'è gente che "compone" musica da discoteca sfruttando i Loops ovvero facendo un po' il gioco dei dadi ed utilizzando frammenti già esistenti. Questo discorso fa parte del business e non è certamente relativo alle capacità, ma è ancora un altro discorso. 

Ti assicuro che la prima volta che ho messo le mani sui piatti da DJ ho avuto serie difficoltà, nonostante stessi già abbastanza avanti con gli studi del pianoforte. Anche lì è una questione di esercizio e di famigliarità con la strumentazione, tanto per dire che non è che siccome uno è diplomato al conservatorio se lo si mette davanti ad un impianto da DJ si mette lì e tira avanti lui la serata. Ad ognuno le sue competenze. 

In fine viene il discorso giusto o non giusto. È giusto che un ottimo pianista debba patire la fame e un dj debba essere affermato e guadagnare 500 euro a serata ?

Giusto o non giusto credo che ognuno debba seguire le sue inclinazioni; la fama poi è qualcosa che non dipende da noi che ci mettiamo sul mercato, dipende dai gusti delle persone e, per democrazia, tanto per riprendere il discorso citato da Lowseling, ognuno è libero di scegliere dove andare a spendere i suoi 10€. 

  • Like 3
Link to comment
Condividi su altri siti

 

È giusto che un ottimo pianista debba patire la fame e un dj debba essere affermato e guadagnare 500 euro a serata ?

 

Giusto o non giusto credo che ognuno debba seguire le sue inclinazioni; la fama poi è qualcosa che non dipende da noi che ci mettiamo sul mercato, dipende dai gusti delle persone e, per democrazia, tanto per riprendere il discorso citato da Lowseling, ognuno è libero di scegliere dove andare a spendere i suoi 10€. 

 

Dipende dai gusti. Certo. Ma il gusto si forma crescendo-educandolo. E qui si ritorna (purtroppo) al mio discorso preferito: l'educazione musicale.

 

Sull'altra domanda che tu poni Simone, io non ho dubbi.

Quanto ti devi fare il mazzo per diventare un ottimo pianista e quanto per essere un dj affermato?...

Se la mettiamo in termini di giustizia, la risposta è ovvia. Ma in questo discorso la giustizia è qualcosa da mettere tra parentesi. Tra molte parentesi.

 

Più di uno di noi ha rilevato che la domanda iniziale è mal posta, che va specificata, approfondita, che sono ambiti diversi... è vero. Ma la domanda ha un suo senso anche in superficie.

 

Chi sa più di musica un maestro di conservatorio o un DJ famoso?

Ovviamente il maestro di musica!

Qui la risposta è già data :) (la condivido). E, senza troppi approfondimenti, per la sostanza di questo discorso "maestro-di-musica" è sia colui che insegna musica, sia colui che sa suonare uno strumento musicale, compone musica.   DJ è colui che gestisce dei dischi (sono ancora in vinile?)

Ma chi guadagna di più? Chi ha più fama?

il DJ

Oggi giorno, osservando il pubblico di un concerto di musica classica e quello di un concerto di musica leggera, si nota ad occhio che il pubblico è notevolmente maggiore nelle discoteche o nei locali di musica leggera.

Questa riflessione, la quale può sembrare una banalità, cosa vi fa pensare?

La musica leggera piace di più.

In che modo questa nuova realtà che caratterizza questo secolo può mutare la società secondo voi?

(Mi pare che caratterizzasse anche il secolo scorso). Comunque non saprei.

Questa meritocrazia negata nei confronti di chi studia musica classica nel mondo quali svantaggi porterà?

All'estinzione della "musica classica" per mancanza di ossigeno.

  • Like 1
Link to comment
Condividi su altri siti

@ Piccinesco

  :)

Io non mi sono irritato assolutamente, credimi. Io ho solamente invitato Lowseling a fare un altro paragone perché tirare in ballo la presenza o meno della democrazia in Italia, apre, quanto meno una discussione di ben altro genere in altra sede,

Infatti Lowseling ha cambiato il paragone e io ho apprezzato, dandogli un "mi piace" proprio perché il mio appunto non riguardava il suo pensiero su questo tema ma il paragone.

Io sono molto sensibile a problemi di carattere sociale e politico e non posso far finta di nulla quando leggo certe cose e dunque, ripeto, sono dispostissimo a parlare della democrazia in Italia, ma in un suo topic preciso e nella sua giusta sezione nel forum: anche perché, comunque sia o comunque la si pensi, è un signor argomento. :)

  • Like 1
Link to comment
Condividi su altri siti

Dipende dai gusti. Certo. Ma il gusto si forma crescendo-educandolo. E qui si ritorna (purtroppo) al mio discorso preferito: l'educazione musicale.

 

Sull'altra domanda che tu poni Simone, io non ho dubbi.

Quanto ti devi fare il mazzo per diventare un ottimo pianista e quanto per essere un dj affermato?...

Se la mettiamo in termini di giustizia, la risposta è ovvia. Ma in questo discorso la giustizia è qualcosa da mettere tra parentesi. Tra molte parentesi.

 

Più di uno di noi ha rilevato che la domanda iniziale è mal posta, che va specificata, approfondita, che sono ambiti diversi... è vero. Ma la domanda ha un suo senso anche in superficie.

 

Chi sa più di musica un maestro di conservatorio o un DJ famoso?

Ovviamente il maestro di musica!

Qui la risposta è già data :) (la condivido). E, senza troppi approfondimenti, per la sostanza di questo discorso "maestro-di-musica" è sia colui che insegna musica, sia colui che sa suonare uno strumento musicale, compone musica.   DJ è colui che gestisce dei dischi (sono ancora in vinile?)

Ma chi guadagna di più? Chi ha più fama?

il DJ

Oggi giorno, osservando il pubblico di un concerto di musica classica e quello di un concerto di musica leggera, si nota ad occhio che il pubblico è notevolmente maggiore nelle discoteche o nei locali di musica leggera.

Questa riflessione, la quale può sembrare una banalità, cosa vi fa pensare?

La musica leggera piace di più.

In che modo questa nuova realtà che caratterizza questo secolo può mutare la società secondo voi?

(Mi pare che caratterizzasse anche il secolo scorso). Comunque non saprei.

Questa meritocrazia negata nei confronti di chi studia musica classica nel mondo quali svantaggi porterà?

All'estinzione della "musica classica" per mancanza di ossigeno.

 

Mi verrebbe da fare il Socrate della situazione, facendo una serie di domande "a trabocchetto" che portano alla negazione di alcune delle cose che hai scritto, Luca :-) 

ma vorrei, piuttosto, ricollegarmi al discorso che anche Simone ha fatto, ma dall'altro verso: cercando di capire CHI è il "maestro di musica" :-)

 

Decidiamo che il maestro di musica sia un diplomato in conservatorio. E lo decidiamo noi nel senso che ci sono ambiti in cui questo non è automatico: il direttore della banda musicale del mio paese è un ottimo clarinettista ma non è diplomato in conservatorio; nel mondo del canto lirico tutt'oggi la maggioranza dei cantanti professionista non ha mai fatto il conservatorio...

Cosa si studia in conservatorio? Prendiamo il "vecchio ordinamento", dove i programmi erano gli stessi per tutti e così facciamo un discorso un po' più omogeneo: in conservatorio si studia essenzialmente TECNICA ed ESECUZIONE del repertorio. Dentro a questo forum abbiamo spesso una visione parziale di cosa sia il mondo del professionismo musicale, anche quello "classico", perché qui c'è un gran numero di compositori. Ma vorrei ricordare che la STRAGRANDE maggioranza dei diplomati in conservatorio

 

1) ha fatto un esame di storia della musica che non li obbligava ad ascoltare NULLA;

2) ha fatto un esame di armonia che non permetterebbe di comporre neppure mezza canzoncina sanremese;

3) non ha fatto un programma specifico di analisi musicale, ha solo dedicato alcune lezioni di armonia all'analisi dei tempi lenti delle prime dieci sonate di Beethoven (perché questo era il programma di analisi nel vecchio ordinamento) e ha imparato a memoria le classificazioni delle forme musicali.

 

Gran parte di quella che noi consideriamo la "cultura" musicale viene coltivata dagli stessi musicisti per puro piacere personale. I "maestri di musica" sono soprattutto strumentisti, esecutori. Pochissimi di loro sanno comporre, e quindi potrebbero evitare di lanciare strali verso le canzoni pop (io non saprei scrivere una canzone, quindi evito di accusare gli altri di essere ignoranti... quanto me). Pochi di loro hanno una reale cultura storica della musica, e, incredibilmente, spesso quelli che ne sanno di più sono quelli che suonano "male", perché quelli che suonano bene si concentrano sul repertorio del PROPRIO strumento. Sulla stessa falsariga, gli strumentisti che fanno gli strumentisti di lavoro hanno a che fare con questioni "commerciali" tanto quanto i DJ o i cantanti da pianobar. Se io canto un'opera in coro e la canto per 16 recite, ed è un'opera tipo L'elisir d'amore (che è giusto quella che sto cantando in questi giorni) che mi trascina ben poco "artisticamente", non faccio altro che assicurare professionalità, ripetibilità, precisione. Vado a tempo, cerco di essere intonato e di non sbagliare le parole, e faccio lo scemo in scena per far ridere il pubblico. QUESTO è fare musica da professionisti. Non si viene investiti da un fascio di luce con gli angeli che cantano e una voce che ti dice "arte per l'arte!", no, hai la direttrice di produzione che ti dice che non ci sono le scarpe della tua misura :-) 

Paradossalmente, il mondo del pop-rock tende ad avere un contatto più "totalizzante" con la creazione, con l'esecuzione. Se io improvviso, il direttore mi fulmina. Se lo fa Cesareo di Elio e le storie tese, il pubblico va in delirio. E la postilla è che lui SA improvvisare, io no...

  • Like 2
Link to comment
Condividi su altri siti

Chi sa più di musica un maestro di conservatorio o un DJ famoso?
Ovviamente il maestro di musica!

 

La risposta secondo me invece non è affatto così scontata e devo tornare al discorso della vastità e complessità del mondo musicale. Il DJ ha alcune competenze che il maestro di conservatorio non ha così come la frase è vera al contrario. Ora, in superficie, per riallacciarmi al discorso introdotto da Daniele, se vogliamo soffermarci unicamente alla mole di conoscenze senza specificare l'ambito, certamente ne sa di più un maestro di conservatorio, ma non possiamo fare paragoni credibili solo sulle moli senza contestualizzare. Per questo dicevo che la domanda è mal posta. 

Link to comment
Condividi su altri siti

 Ma vorrei ricordare che la STRAGRANDE maggioranza dei diplomati in conservatorio

 

1) ha fatto un esame di storia della musica che non li obbligava ad ascoltare NULLA;

2) ha fatto un esame di armonia che non permetterebbe di comporre neppure mezza canzoncina sanremese;

3) non ha fatto un programma specifico di analisi musicale, ha solo dedicato alcune lezioni di armonia all'analisi dei tempi lenti delle prime dieci sonate di Beethoven (perché questo era il programma di analisi nel vecchio ordinamento) e ha imparato a memoria le classificazioni delle forme musicali.

 

ACC THALLO!!!... «Ma possibile che non mi dai mai una buona notizia!!!» (Verdone a Ornella Muti in "Io e mia sorella")

 

Se ti va fai pure il Socrate della situazione :) ... il mio primo gatto si chiamava Socrate :wub:

 

Per il resto... sono d'accordo su tutto.

Nella vita nessuno ha giornate di 32 ore. Se fai benissimo qualcosa, le altre . . . non è che ti ci puoi dedicare troppo.

Link to comment
Condividi su altri siti

Nemmeno io riuscirei a scrivere una canzone per San Remo, ma non perchè non ho le capacità techiche, ma semplicemente perchè non c'è nella mia testa.

Per scrivere una canzone pop oggi scrivi il ritornello possibilmente pensando che chi lo ascolta se lo deve ricordare, poi lo rivolti e fai la strofa ... il tutto viene confezionato a dovere da dei professionisti del marketing (questi sono i veri fautori del successo di una canzone) e il gioco è fatto...

altro che Elio e Le Storie Tese, che con una canzone "MONONOTA" hanno fatto una lezione di armonia classica in diretta !!!!!!!!!!!!!!!

Chi conosce più la distinzione che c'era 20 anni fa con i due temi ben distinti e spesso contrastanti e con anche la sezione espansiva ... i fruitori di oggi non arrivano a più di 2 minuti di ascolto, perchè poi nel frattempo arriva un sms o un messaggio su whatsapp al quale bisogna rispondere in tempo 0 ... mica finire di ascoltare la canzone.

Non parlo del maestro di musica, in quanto quasi tutti quelli che frequentano questo forum sono addetti ai lavori o quasi e conoscono la figura di cui parliamo ... domanda ... che tipo di conoscenze tecniche musicali e non dovrebbe avere il nostro DJ per comporre musica pop che vada bene oggi ?

Link to comment
Condividi su altri siti

non sono d'accordo, RStrauss. Stai banalizzando il mondo del pop. Oggi ci sono CENTINAIA di nicchie pop e rock, la maggior parte dei cantanti e delle band fanno la fame quanto e più di noi (no, perché il discorso era iniziato in questi termini: chi ci guadagna di più) e spesso il ritornello e la strofa sono cose secondarie. O meglio: più che fare una battaglia a prescindere contro il pop si potrebbe fare in modo di parlar bene del pop bello...

 

Facciamo qualche esempio, dai miei ultimi ascolti, che poi seguono i gusti parzialissimi del mio ragazzo:

 

"Contro la ragione", dall'ultimissimo disco dei Verdena, una band bergamasca

 

 

il ritornello è secondario nella fruizione e nell'analisi del brano. E questo perché il materiale melodico e armonico non è sempre "sostanziale" in un brano pop. C'è altro, c'è il sound, ovvero quella serie di elementi timbrici, effetti, strumenti che creano una sorta di panorama. E poi ci sono le strutture ritmiche, l'interpretazione, le forme. Forse possiamo dire che questo non è un brano pop "tipico", ma che vi devo dire, ci sono concerti di Vivaldi assolutamente banali ...

 

https://www.youtube.com/watch?v=xhVy6rBnIeE

 

"Stonemilker" da "Vulnicura", l'ultimo album di Bjork.

Ok, parlare di Bjork significa vincere facile. Ma se un compositore contemporaneo può arrogantemente ignorare chi sia Bjork, oggi qualsiasi artista rock o pop non può permetterselo. E questo è il livello di produzione audio con cui ci si deve scontrare, una serie di suoni che non si sa come sono fatti, come sono messi, cosa vogliano dire, con una voce perfettamente sotto controllo e un'atmosfera che è la cosa più vicina a Debussy da 100 anni a questa parte.

 

E qui, voglio proprio vedere se riuscite ad ascoltarla...

 

anticipazione dall'ultimo disco degli "Uochi Toki", che deve ancora uscire. Oltre al vocalist, Napo, c'è Rico, quello che fa le basi. "Fare le basi", qualsiasi cosa esso significhi, è una delle professionalità del mondo dell'Hip Hop, ed è diabolicamente difficile, perché ha essenzialmente a che fare con l'elettronica e la ritmica, campi che, ai compositori, sembrano poco accoglienti verso la creatività. E intanto il "tocco" di Rico è distinguibile, è stupefacente, è la vera causa del successo dei Uochi Toki, quasi allo stesso livello dei testi assurdi e dello strano modo di rappare di Napo.

(Daniele, questa falla sentire a tuo figlio... e consigliagli "Libro Audio", un disco stupendo dei Uochi Toki).

 

E concludiamo con IL tormentone

 

 

E' stato un mega successo globale, anche perché il video è molto bello e moltissimi hanno provato a rifarlo.

Ora, magari possiamo pensare al ritornello e a come sia facile da cantare. Ma a me piace notare tutte le cose tradizionali che ci sono in questo pezzo.

La voce di Pharrell Williams è del tutto blues, non è neppure agile, è un controtenore blues e basta. Il pezzo è pieno di clap hands, che sono una delle cose più retro che ci possono essere. In sottofondo c'è un organo stile hammond che è, anche lui, tipico dei gospel e del blues. E manco a farlo apposta, ci sta pure il coro gospel.

Blues, gospel, funk, sono tutti stili e "riferimenti" che ormai fanno parte del mondo del pop americano e che presuppongono una resa audio "pro" e un consistente ingegno creativo per rendere tutto moderno e di successo.

Queste cose non le fanno i professionisti del marketing, le fanno i professionisti della musica. Mi dà sempre molto fastidio leggere frasi buttate lì come quella sui professionisti del marketing...

  • Like 2
Link to comment
Condividi su altri siti

Io trovo che siano domande un po' senza senso perchè tutte esageratamente grandi. Il mondo della musica è enorme, ci sono DJ di tutti i tipi perchè esistono miliardi di generi musicali differenti e c'è chi usa i vinili, chi ne usa anche tre, chi usa solo i softwares, etc. etc. Ma poi mica fanno solo Pop i Dj!

Che poi i fruitori di oggi non arrivino ai due minuti la trovo un'affermazione un pochettino pressapochista che mi ricorda il solito " ai miei tempi..."

 

Poi scusate, sono proprio ambiti completamente diversi. Prendiamo due a caso, giusto per fare un esempio, Lachenmann e i Prodigy.

I Prodigy usano o hanno usato softwares, campionatori, synth analogici, Vst e quant'altro. Hanno campionato moltissima musica e anche grazie a questo hanno scritto brani divenuti molto famosi ( non è una scorciatoia il campionamento, è un mezzo d'espressione) che sono efficaci nel loro ambito.

Poniamo che abbiano utilizzato un synth qualsiasi, un Moog, Ableton Live e qualche Vst della U-he, tanto per dire.

Bene, che cosa se ne fa Lachenmann di queste cose? Io dico, se le conoscesse non gli farebbe certo male, ma Lachenmann si occupa di altro.

Dovrebbe forse sapere come si campiona? Lui fa musica acustica, quindi a che gli serve? Quindi Lachenmann è meno competente dei Prodigy?

E se invece la giriamo al contrario e pensiamo all'utilizzo degli strumenti da parte sua, che cosa ne sanno i Prodigy? Probabilmente nulla....

Quindi sono meno competenti di Lachenmann per alcuni aspetti e più sapienti per altri ma poi, fondamentalmente, a chi importa? :D

O meglio, ha senso fare dei paragoni di questo tipo? Secondo me no, non serve a niente.

In ultimo vorrei ricordare che la canzone Samba de una nota so di Jobim è stata scritta ben prima della canzone Mononota e direi che la probabilità che Elio e co. la conoscesse non è proprio bassissima.. ;)

Link to comment
Condividi su altri siti

Avete ragione entrambi ... non banalizzo il mondo del pop, infatti il mio discorso era limitato alla domanda originale che parlava di DJ e non di gruppi o gente che la musica la sa fare come Bjork o Pharrel Williams dei quali anch'io conosco il valore.

Ho sentito qualche canzone dei Verdena e vorrei approfondire e porporli anche a mia figlia (15 anni).

 

eh si Thallo ... ci sono le nicchie ... appunto nicchie !!!

Ma qual'è la percentuale dei fruitori della musica di nicchia ?

chi come te riconosce le "cose tradizionali" in Pharrel Williams ?

chi è in grado di disquisire sulla sua voce da controtenore blues, che io vorrei avere tutta la vita ?

 

Capisci anche tu che facendo questo discorso da te addetto ai lavori a me adetto ai lavori, hai già banalizzato il mondo del pop, perchè hai fatto un discorso che la maggior parte delle persone non sono in grado di apprezzare, per il semplice fatto che non sanno nemmeno cosa sia per esempio un controtenore, troverai anche musicisti (?) che non lo sanno. Indipendentemente dal fatto che sia piaciuto a livello mondiale.

 

tanto per citare ... dopo la canzone "Mononota" parlando con i miei cugini in occasione di una cena ho sentito dire a quasi tutti : "ma che roba è ... non c'è nemmeno melodia" "oppure "cosa vuol dire il testo 'minore, maggiore' ecc" ... non ho nemmeno tentato di spiegare loro cosa c'è dietro la mononota, non avrebbero capito perchè nessuno di loro è musicista e così Samba de una nota so (che sono andato immediatamente ad ascoltare dopo la citazione di micamahler ;) ).

Senza avere nessuna conoscenza di carattere tecnico-musicale non componi brani come questi ... non usi le influenze impressioniste di Bjork o citi a piene mani il blues come Williams.

ancora ... andiamo a vedere che backgound hanno Pharrel Williams ... Bjork ... Verdena (tanto per restare in quelli citati) ... guarda caso tutti suonano uno strumento o hanno studiato in gioventù e sopratutto hanno fatto gavetta suonando, suonando e suonando ancora ... altro che computer !

E cosa mi dite delle voci e gli strumenti in ottava dei Soft Machine nell'era di Wyatt ? non sono quegli strumenti in ottava sopra e sotto la voce che tanto amava Puccini ?

sarà mica un caso ?

 

P.S. micamahler ... ti assicuro che sentendo quello che dice mia figlia la storia dei 2 minuti è vera ... assolutamente vera ... triste ma vera.

Link to comment
Condividi su altri siti

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Rispondi a questa discussione...

×   Incollato come rich text.   Incolla come testo normale invece

  È permesso solo un massimo di 75 emoticon.

×   Il tuo link è stato incorporato automaticamente.   Visualizza come collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Cancella editor

×   Non è possibile incollare direttamente le immagini. Carica o inserisci immagini dall'URL.

Loading...
 Share

×
×
  • Crea nuovo...