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Piano Concerto - Forum pianoforte

Sonata Op. 27 n° 2 - L.V. Beethoven


Lowseling
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Ciao a tutti!
 
Ci tenevo a pubblicarvi il video di una mia esibizione recente (precisamente il 30 Giugno) in occasione del saggio di fine anno dell'accademia con cui studio. Spero che nonostante ancora non sia ad alti livelli vi piaccia, vorrei consigli sopratutto per migliorare la mia interpretazione anche perché questa è una delle sonate a cui tengo di più :)

 

 

Grazie in anticipo per i commenti ;)

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Bravo. Secondo me ci vuole un po' di maturazione e questo avviene, oltre che studiando meglio i movimenti necessari e giusti per rendere questa sonata (mi riferisco soprattutto al 3° tempo), anche andando avanti con gli studi e cimentandoti in soluzioni tecniche superiori. Dopo, in seguito sarà ripreso lo studio di questa sonata e molte soluzioni saranno viste da una diversa prospettiva. Per ora, per il grado di sviluppo tecnico-musicale è una buona esecuzione e devi essere soddisfatto di questo traguardo. Il tuo Maestro ti avrà già suggerito i passaggi da rivedere alla luce di questa importante esperienza. Anche lo strumento non aiuta. Mi sembra piuttosto scordato, mal intonato e penso non ben regolato, ma comunque le intenzioni vengono ben fuori e alcune decisioni interpretative sono buone. La sonata, cavallo di battaglia di molti studenti, non è affatto facile!!!! Alcuni Grandi pianisti si trovano un po' in difficoltà tanto da rallentare notevolmente i tempi ( terzo tempo). SI ascolti il Grande Kempff, che ha comunque fatto di queste sonate un importante documento storico-interpretativo di riferimento. Tu scegli già un tempo "ardito" e riesci ben a sostenerlo sino alla fine. Bene. Non è cosa da niente. Vedo che prediligi gli attacchi dall'alto. C'è il pro e il contro. Sicuramente la gravità della caduta del braccio aumenta la forza e fa risparmiare energia, ma è più pericoloso, specialmente quando si attacca sul 5° dito come sull'inizio degli arpeggi prima del finale. Comunque complimenti e ad Majora.

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Bravo. Secondo me ci vuole un po' di maturazione e questo avviene, oltre che studiando meglio i movimenti necessari e giusti per rendere questa sonata (mi riferisco soprattutto al 3° tempo), anche andando avanti con gli studi e cimentandoti in soluzioni tecniche superiori. Dopo, in seguito sarà ripreso lo studio di questa sonata e molte soluzioni saranno viste da una diversa prospettiva. Per ora, per il grado di sviluppo tecnico-musicale è una buona esecuzione e devi essere soddisfatto di questo traguardo. Il tuo Maestro ti avrà già suggerito i passaggi da rivedere alla luce di questa importante esperienza. Anche lo strumento non aiuta. Mi sembra piuttosto scordato, mal intonato e penso non ben regolato, ma comunque le intenzioni vengono ben fuori e alcune decisioni interpretative sono buone. La sonata, cavallo di battaglia di molti studenti, non è affatto facile!!!! Alcuni Grandi pianisti si trovano un po' in difficoltà tanto da rallentare notevolmente i tempi ( terzo tempo). SI ascolti il Grande Kempff, che ha comunque fatto di queste sonate un importante documento storico-interpretativo di riferimento. Tu scegli già un tempo "ardito" e riesci ben a sostenerlo sino alla fine. Bene. Non è cosa da niente. Vedo che prediligi gli attacchi dall'alto. C'è il pro e il contro. Sicuramente la gravità della caduta del braccio aumenta la forza e fa risparmiare energia, ma è più pericoloso, specialmente quando si attacca sul 5° dito come sull'inizio degli arpeggi prima del finale. Comunque complimenti e ad Majora.

Grazie mille! Si il pianoforte era abbastanza scordato e aveva la meccanica che secondo me andava regolata un po' (qualche giorno dopo infatti c'è stato l'accordatore). Il mio maestro mi ha dato solo alcuni consigli tecnici per migliorare l'articolazione in alcuni punti, per il resto ha preferito lasciar fare a me e devo dire che son rimasto davvero soddisfatto. Magari tra qualche anno riproporrò la stessa sonata con un po' di maturità in più, grazie mille dei consigli e di tutto! ;)

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Non aggiungo nulla all'ottimo intervento di Pianoexpert, ma a proposito di questo

 

vorrei consigli sopratutto per migliorare la mia interpretazione anche perché questa è una delle sonate a cui tengo di più :)

 

un po' di materiale analitico non guasta mai :)

 

http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/642-beethoven-sonata-op-27-n-2/

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Non aggiungo nulla all'ottimo intervento di Pianoexpert, ma a proposito di questo

 

 

un po' di materiale analitico non guasta mai :)

 

http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/642-beethoven-sonata-op-27-n-2/

 

Grazie mille, gli darò una bella spulciata ;)

 

Ciao Lowseling!

 

Ma che bravo! Hai già un sito/canale youtube?

 

Su che pianoforte eri ? C1/G1 Yamaha ?

 

Ciao, grazie! Ho un canale youtube, attualmente ci metterò solo le esibizioni che mi piacciono di più, poi in futuro ho intenzione di fare una serie dove magari oltre a suonare spiego anche la mia interpretazione :) (un mio sito ci penserò più avanti, quando avrò le conoscenze adatte per completare le melodie che ho scritto)

 

Per quanto riguarda il pianoforte sinceramente non ne conosco il modello, non ho avuto occasione di controllare. Ha una buona risposta del tasto, ma la meccanica mi sa che era un po' fuori-fase!

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Condivido i pareri già espressi, mi sembra che il terzo tempo sia quello tecnicamente più acerbo, nel senso che la tecnica non riesce ancora a supportare la musicalità che vuoi esprimere e che emerge spesso ma a volte un po' penalizzata da alcune "incertezze". Comunque continua a studiare che vedrai che avrai grandi benefici, la sonata è molto difficile...persino Liszt, leggevo, la classifica fra le 10 (o quasi) più difficili :)

 

http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/1945-le-sonate-di-beethoven/

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Condivido i pareri già espressi, mi sembra che il terzo tempo sia quello tecnicamente più acerbo, nel senso che la tecnica non riesce ancora a supportare la musicalità che vuoi esprimere e che emerge spesso ma a volte un po' penalizzata da alcune "incertezze". Comunque continua a studiare che vedrai che avrai grandi benefici, la sonata è molto difficile...persino Liszt, leggevo, la classifica fra le 10 (o quasi) più difficili :)

 

http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/1945-le-sonate-di-beethoven/

 

Si ancora ho molto da lavorare tecnicamente, anche se già qualche idea su come "sciogliere" alcuni passaggi mi è venuta e spero che funzioni. Per quanto riguarda la difficoltà sono d'accordo sull'ordine di Liszt. Grazie :)

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Procurati (se vuoi) uno di quei registratori ambientali (tipo della Zoom), sono ottimi per queste occasioni.

 

Eh lo so, però dovrò aspettare un po' perché ho cambiato da poco pianoforte da verticale a coda e ancora devo finire di pagarlo, quindi un microfono di quel costo (anche se si parla di €100/200) sarebbe una bella mazzata in questo momento. E' già in progetto però l'acquisto, mi servirà in seguito :)

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Bravo ! Come hanno già detto gli altri, quello che soffre maggiormente è il terzo tempo per via delle problematiche tecniche (articolazione un po' incollata e poca rotazione da quello che ho visto e sentito). A livello interpretativo invece, ho l'impressione che tu stia imitando l'interpretazione di altri pianisti. Quando studi dimentica di aver ascoltato altre interpretazioni e crea la tua idea interpretativa, devi fare in modo che il brano sia tuo e non di altri. I grandi compositori sono molto precisi nella scrittura della loro musica e ci danno tutte le indicazioni che servono ai fini interpretativi. Devi essere preciso e ligio a quelle indicazioni ma le sfumature devono appartenerti. Se suonerai con l'idea musicale di altri pianisti in testa, la tua non sarà più un'interpretazione, sarà sempre una simulazione. Farai tuo con il tempo questo concetto, le premesse sono tutte buone ! Tanti auguri e buona musica. 

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Bravo ! Come hanno già detto gli altri, quello che soffre maggiormente è il terzo tempo per via delle problematiche tecniche (articolazione un po' incollata e poca rotazione da quello che ho visto e sentito). A livello interpretativo invece, ho l'impressione che tu stia imitando l'interpretazione di altri pianisti. Quando studi dimentica di aver ascoltato altre interpretazioni e crea la tua idea interpretativa, devi fare in modo che il brano sia tuo e non di altri. I grandi compositori sono molto precisi nella scrittura della loro musica e ci danno tutte le indicazioni che servono ai fini interpretativi. Devi essere preciso e ligio a quelle indicazioni ma le sfumature devono appartenerti. Se suonerai con l'idea musicale di altri pianisti in testa, la tua non sarà più un'interpretazione, sarà sempre una simulazione. Farai tuo con il tempo questo concetto, le premesse sono tutte buone ! Tanti auguri e buona musica. 

 

Grazie mille, cercherò di seguire i tuoi consigli :)

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  • 1 year later...

Allora quello che manca è il pensare alle frasi lunghe e creare all'interno di esse alternare fasi di tensione e fasi di distensione. Avevi iniziato con la giusta distensione, quel po' di esitazione iniziale necessaria e mi sono detto sbalordito; poi però è diventato tutto un po' statico. Si sente, nel primo tempo, che ricercavi un suono, però lo facevi suonando sulle uova! Però è da apprezzare davvero tanto lo sforzo!! Complimenti. Però ora per andare avanti devi far "respirare" la musica e il respiro si realizza con il pedale di risonanza: se respiro è superficiale, lo sarà anche l'affondo del pedale; al contrario affondare molto, realizzando il "tremolo di pedale" e impastando le armonie.

 

Il terzo tempo è tutto troppo attivo: la chiave di volta è il pollice della mano destra. Vedrai che riuscirai ad estrarre degli arpeggi suonando solo con il pollice (le altre note devono essere attive ma presenti, raccolte nel gesto della mano) e all'interno di queste alternare le tensioni e le distensioni, sempre con l'ausilio del pedale.

 

Ricordati che per rendere "fisiologica" un'esecuzione, devi giocarti bene le energie. Se hai della Nutella e la metti tutta su un punto, avrai bisogno del tempo per prenderne altra dal barattolo; se la salmi, il gioco è diverso. Cosa voglio dire? Si tratta sempre di dare la giusta tensione e distensione. Se parti con poca distensione, fisiologicamente non puoi arrivare a grandi tensioni; se parti molto disteso, puoi creare tensioni inimmaginabili senza nemmeno renderne conto! Vale anche il contrario. Ricordati: dopo una grande tensione, segue una grande distensione, dopo un enorme accento, segue un pianissimo, anche se non è segnato, ma è fisiologico. Guarda in questa prospettiva soprattutto il terzo tempo. Ma anche al primo tempo: penso alla melodia con il mignolo, dopo un accento iniziale, le altre note sono passive e, eresia, la nota più debole è quella del battere. Sì, perché il battere non è un punto di tensione, ma di distensione, di caduta, di passività; raccogliamo le energie nel levare. Poi dipende da caso a caso, ovvio!

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Allora quello che manca è il pensare alle frasi lunghe e creare all'interno di esse alternare fasi di tensione e fasi di distensione. Avevi iniziato con la giusta distensione, quel po' di esitazione iniziale necessaria e mi sono detto sbalordito; poi però è diventato tutto un po' statico. Si sente, nel primo tempo, che ricercavi un suono, però lo facevi suonando sulle uova! Però è da apprezzare davvero tanto lo sforzo!! Complimenti. Però ora per andare avanti devi far "respirare" la musica e il respiro si realizza con il pedale di risonanza: se respiro è superficiale, lo sarà anche l'affondo del pedale; al contrario affondare molto, realizzando il "tremolo di pedale" e impastando le armonie.

 

Il terzo tempo è tutto troppo attivo: la chiave di volta è il pollice della mano destra. Vedrai che riuscirai ad estrarre degli arpeggi suonando solo con il pollice (le altre note devono essere attive ma presenti, raccolte nel gesto della mano) e all'interno di queste alternare le tensioni e le distensioni, sempre con l'ausilio del pedale.

 

Ricordati che per rendere "fisiologica" un'esecuzione, devi giocarti bene le energie. Se hai della Nutella e la metti tutta su un punto, avrai bisogno del tempo per prenderne altra dal barattolo; se la salmi, il gioco è diverso. Cosa voglio dire? Si tratta sempre di dare la giusta tensione e distensione. Se parti con poca distensione, fisiologicamente non puoi arrivare a grandi tensioni; se parti molto disteso, puoi creare tensioni inimmaginabili senza nemmeno renderne conto! Vale anche il contrario. Ricordati: dopo una grande tensione, segue una grande distensione, dopo un enorme accento, segue un pianissimo, anche se non è segnato, ma è fisiologico. Guarda in questa prospettiva soprattutto il terzo tempo. Ma anche al primo tempo: penso alla melodia con il mignolo, dopo un accento iniziale, le altre note sono passive e, eresia, la nota più debole è quella del battere. Sì, perché il battere non è un punto di tensione, ma di distensione, di caduta, di passività; raccogliamo le energie nel levare. Poi dipende da caso a caso, ovvio!

 

Ti ringrazio del consiglio! :) Questa è una cosa su cui ho lavorato e sto ancora lavorando, spero che nel giro di qualche mese sarò in grado di riprendere lo studio di questa sonata e di poter mettere a frutto tutti i cambiamenti che ho apportato nel mio modo di suonare!

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