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Piano Concerto - Forum pianoforte

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Ma ...è sicuramente più leggera. Il carbonio sembra reagire bene alle sollecitazioni e pesando di meno, l'inerzia della meccanica diminuisce. Staremo a vedere nel tempo. Un problema, rispetto al legno: il chechemire dei fori dei perni reagisce troppo alle variazioni di umidità relativa, che viene assorbita totalmente dal panno in assenza del legno.

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Io ne ho avuti due in casa, un KG ( più arcaico ) e un RX (millennium 3)

 

Stipendi meccanicamente, mai avuto problemi di perni ...unica critica, lo spingitore col tempo tende a fare troppo attrito col rullino nel momento in cui va a liberarsi....se si sta attenti si sente anche il rumorino dovuto a questa frizione! Risolvevo con un pó di talco sui rullini....

 

Comunque bellissime esperienze ... Certo se col tempo si intendono 50 anni non so, per ora su strumenti di 20 anni non si riscontrano grossi problemi: un ambiente nel quale si arriva a bloccare i perni del Kawai non fa bene a nessun pianoforte.

 

Il Rx 3 che ho avuto io aveva anche la tavola armonica Ciresa ed era ottimo

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  • 8 months later...

Vi segnalo la meccanica tutta in materiali compositi Wessell Nickel & Gross. Si vede da sito www.crescendosrl.it oppure www.wessellnickelandgross.com

Anche le boccole dei perni sono in materiale composito, indeformabile ed inalterabile.

La meccanica rimane più leggera, precisa e perfettamente uguale su tutti gli 88 tasti.

Il pianista non deve più adattarsi così alle condizioni climatiche che così tanto influiscono sulla meccanica e sul suono.

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  • 7 months later...
Guest sebastian

ah ridaie , con stà storia  di mettere il teflon sui rullini  , che sappia io da esperienza   si  agisce direttamente sullo spingitore  non sui rullini , semmai  poi sarà stesso il rullino che assorbirà con il tempo parte del teflon o la grafite  ma se già lo si dà spalmato direttamente sul rullino lo stesso   si imbratterà talmente tanto da diventare un blocco di teflon ! quindi .... meditiamo e ....

 

Bene quello che dice il Sig Fra che da quanto  sto leggendo nelle sue discussioni , lo trovo su molti punti una persona molto preparata e  scrupoloso nelle risposte  ( mirate e molto tecniche ) anche se potrebbe  essere più  semplice  verso gli utenti meno  conoscitori dello strumento . :D

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La polvere di teflon è altamente consigliata dalla Scuola americana. SI può applicare sui rullini con un dito o con un pennellino. L'eccesso non trattenuto cade. Questo è naturalmente in aggiunta al grafitaggio delle parti in legno che vengono a contatto con il rullino. Non impasta e riduce notevolmente l'attrito delle parti. Riguardo alle meccaniche   in fibra di carbonio vedremo i risultati nel tempo e anche le opinioni dei pianisti. Sulla maggior leggerezza non vi è dubbio. 

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@Sebastian

 

Eccoci qui, siamo alle solite... Guarda caso questi apprezzamenti vengono come il cacio sui maccheroni proprio quando si è deciso per il ban di un membro, da un utente che iscritto il 18 Luglio, ha all'attivo solo 2 post di cui uno di presentazione e questo il secondo ! 

Un utente che si presenta in questo modo: 

 

"Mi sono iscritto a questo forum , per cercare di approfondire o meglio carpire segreti quando i ns compagni di svago / studio cominciano a fare i capricci ...... e visto  la crisi che non ha risparmiato nessun settore , talvolta se hai delle indicazioni come in questo forum si possono evitare di chiamare riparatori di pianoforti  con dei semplici fai da te nel limite del possibile ."

 

Ovvero dapprima ponendosi come utente inesperto nel campo della tecnologia del pianoforte in cerca di consigli, informazioni, segreti ed indicazioni, che adesso, guarda la casualità, al contrario si impone non solo un esperto tecnico riparatore, sottointendendo somma esperienza nel settore, ma addirittura come esperto conoscitore della fisica dei materiali che interviene a difesa di un membro bannato proprio qualche ora fa... 

 

Tanto per essere chiaro vorrei qui riportare alcune regole della netiquette che avete ACCETTATO IN FASE DI SOTTOSCRIZIONE, da prendere come avvertimento:

 

  • Utenti bannati o sospesi non possono servirsi di altri utenti per postare messaggi. La pena è il ban immediato dell'account prestato a questo scopo.

ed ancora

  • L'account registrato è personale e non può essere condiviso con altre persone.

 

 

Chiederò allo staff di moderazione di tenere d'occhio il tuo account. 

Se risponderai a questo post pubblicamente, contravverrai alle regole dell'OFF TOPIC ed a quella relativa alle decisioni degli amministratori. Pertanto se hai qualcosa da dire che non sia in forma e contenuti strettamente inerente al titolo di questo topic sei pregato di scrivermi in forma privata. 

 

Saluti, 

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Questo è un articolo del giornale mensile Ufficiale del Piano Technicians Guild che risale all'aprile 2008. E' proposto dal Tecnico Fred Sturm. Viene usata una spazzola di ottone anche sui rullini e possiamo ben vedere i risultati. Quindi viene applicata la micropolvere di

Teflon

 

copertina.jpg

 

 

articolo.jpg

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Sto finendo di montare un video appena realizzato in cui testiamo il comportamento del borotalco con acqua e sfregamento... Successivamente ripetiamo l'esperimento con il Teflon in polvere. Speriamo che non ci siano altre questioni anche davanti all'evidenza. Dobbiamo fare così... Mettere nero su bianco. Spero però che nelle prossime occasioni, quando ci saranno opinioni divergenti, le persone conteranno fino a 10 e magari sperimenteranno anzichè parlare per partito preso senza sapere di cosa si parla. Grazie...

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Ecco il video:

 

 

 

Notare come nel caso del borotalco è bastata pochissima acqua per impastarlo e creare dei grumi mentre nel caso del teflon ho dovuto reiterate volte mettere la mano sotto l'acqua poiché questa scivolava via dalle mani che erano impermeabilizzate dalla polvere. In effetti se ci fate caso anche alla fine del video, nelle dita che ho sfregato (pollice su indice e medio) si è cosparsa equamente la polvere di teflon e le dita sono asciutte. 

 

Vi invito a fare lo stesso esperimento...

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Guest sebastian

siete solo fuori strada ..... non sono un tecnico e nemmeno un riparatore  lo garantisco se poi volete pure la fedina penale per iscriversi a codesto sito  e mettete in dubbio la mia buona fede  arrivederci anzi sapete che vi dico : cancellatemi pure  !!! non amo  i pregiudizi sono più di 3 anni iscritto a pianoforum con il  sopranome di varcama  controllate pure cosa ho scritto e cosa ho risposto  alle discussioni  , ho fatto solo degli apprezzamenti al Sig Francesco tutto quì ma mettere in dubbio la mia buona fede  questo non lo permetto , pertanto Egregio Sig Dott  / amministratore mi cancelli immediatamente e a mai più visite nel Vs sito  ! poco accogliente e dubbioso !!!

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Innanzi tutto iscriversi a questo Forum è libero e gratuito. Non ci sono pregiudizi sulle persone, tanto che non conosciamo nome e cognome. Indicare l'età, la provenienza e altri dati è facoltativo. Non è che si mette in dubbio la buona fede di nessuno bensì abbiamo l'obbligo di precisare sino alla prova documentale o videovisiva quello che affermiamo, che, pur se opinabile, può essere e deve essere discussa con pacatezza. Gli apprezzamenti sull'Utente Fra sono leciti, ma non interessano la discussione. La gratuità della nostra attività, in tutte le direzioni, credo sia gradita a tutti gli iscritti e il"dubbioso" non ci sembra affatto proprio perché, come in questo caso, abbiamo premura, per "non andare fuori strada" di scendere nei particolari e rassicurare i lettori che quello che diciamo non è solo una nostra libera opinione, ma convinzione fondata e confortata da anni di ricerca e sperimentazione. Con chiunque sono io personalmente disposto a dialogare e a confrontarmi anche piacevolmente di persona su argomenti che riguardano la tecnologia del nostro strumento e la tecnica pianistica, come pure altri esperti che partecipano alla mederazione e non solo, spero siano disposti a farlo in ogni momento. Mi è già capitato di contattare qualche iscritto e di poter dibattere e risolvere qualche problema al suo strumento. All'occasione ricordo che per tutti gli iscritti, salvo rimborso spese per lunghe distanze, sono gratuitamente a disposizione per visionare il loro strumento e scendere nei particolari di intervento che per iscritto è difficile argomentare.

Ci dispiace sempre quando dobbiamo cancellare, per nostra o sua decisione, un iscritto, ma se fosse necessario deve essere fatto proprio per la chiarezza e il rispetto che portiamo ai nostri numerosi iscritti che ci leggono e dialogano correttamente e cortesemente con noi.

Grazie

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Paolo, ma ci sprechi anche righe con questa gente ?? Io non credo che chi si trovi a leggere questa discussione abbia difficoltà a capire chi è il troll... Un utente che ha tre messaggi all'attivo ?? Dai ma di che cosa stiamo parlando ?
Si caccia e buonanotte. Non solo nega l'evidenza ma entra a gamba tesa in difesa dell'utente Fra, che ha 33 anni e forse si sa difendere da solo, anzi, Fra mi ha contattato privatamente accettando serenamente il ban... Fa l'avvocato difensore delle cause perse ammettendo di non saper nulla in fatto di tecnologia di pianoforte ma continuando a perorare la sua idea (evidentemente errata alla luce del video postato e degli articoli pubblicati non su "pizza e fichi news" ma su uno dei giornali più importanti di questo settore). Viene a casa di altri e menziona altri forum (di cui io conoscevo, uso l'imperfetto dal momento che purtroppo non c'è più il compianto Maestro Macaro, amministratore dello stesso) con il quale io non ho nessun tipo di attrito, anzi. Come i bambini sbatte i piedi a terra perchè non sa più che dire...

E ti ci metti pure a parlare ?
Ban, fine. Non vedo il problema...

Il dott. Amm.. ti caccia subito !! Intendiamoci, non "cancellatemi", sono io che ti caccio ! I troll qui dentro siamo noi a non volerli !

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Leggevo da ospite e ho deciso di iscrivermi contribuire a questa discussione.

Sono tantissimi i tecnici accordatori, anche illustri, che utilizzano il talco come lubrificante sui rullini o sul tavolaccio del pianoforte a coda, lo si utilizzava ancora prima che il teflon in polvere fosse immesso sul mercato.

Il talco si applica con una fettuccia di feltro per tamponamento sui rullini, in modo che la pelle ne trattenga solo un velo. In questo modo non lascia residui e non danneggia in alcun modo la meccanica.

É un materiale igroscopico, questo è noto a tutti, come lo è del resto la maggioranza dei materiali di cui è costituito il pianoforte, ovvero i feltri, i legni e, pensate un pó, la stessa graffite che si utilizza da oltre un secolo sullo spingitore o altre parti lignee.

Il pianoforte, proprio perché costituito da materia igroscopica, deve essere conservato, tutti lo sanno bene ormai, in un ambiente climaticamente sano, con umidità limitata. In queste condizioni è difficile, anzi impossibile che il talco o la graffite possano impastatarsi e creare dei problemi, se questo capitasse le nostre corde sarebbero già belle che ossidate, il nostro tavolaccio sarebbe forse imbarcato e non so quali altri scenari potrebbero prospettarsi, ma questo è il caso raro di strumenti conservati in taverne o cantine assai umide.

Rimuovere i grumi di talco a questo punto, ammesso che si siano formati, sarebbe l'operazione più semplice di tutte, perché di fatto non intacca i legni e le pelli.

Trovo quindi eccessivo voler dimostrare l'inadeguatezza del talco rovesciandoci sopra dell'acqua, perché allo stesso modo si potrebbe dimostrare l'inadeguatezza dei feltri, dei legni e del pianoforte tutto ad essere stipati in un ambiente umido o immersi nell'acqua!!!! Che scoperta.

Si potrebbe provare allora a metter dell'acqua sui martelli per verificarne gli effetti; Oppure buttar giù un pianoforte dal quinto piano per vedere se tiene l'accordatura; qualcuno di voi farebbe queste prove sul proprio strumento? Credo proprio di no.

Gli esperimenti andrebbero condotti avendo ben chiare tutte le condizioni a contorno, con metodo scientifico ma soprattutto buon senso. Si potrebbe per esempio conservare un pó di talco è un pó di teflon nello stesso ambiente domestico per valutare se si verifica una alterazione dei due prodotti dopo qualche tempo, ma quanto tempo? Direi il tempo in cui dura l'effetto del teflon o del talco sui rullini del pianoforte (qualche giorno al massimo, a seconda dell'uso). Secondo voi quali risultati sorprendenti potremmo mai ottenere?

Cercare di screditare l'una o l'altra pratica con tali espedienti è tempo ed energia sprecata, per chi scrive e per chi legge.

Per me sono entrambe tecniche valide. Chi non capisce nulla di pianoforti potrebbe anche non dare il giusto peso a tutte queste argomentaIoni condite da buona eloquenza e pensare che il proprio tecnico sia poco professionale perché usa il talco anziché il teflon o perché si esprime in dialetto, e intanto di disastri veri sui pianoforti se ne trovano sempre più frequentemente, causati da inesperti convinti di esser bravi perché supportati da un giornale tecnico o da un forum in rete che non possono mai, secondo me, fare formazione agli stessi livelli di un artigiano cresciuto con anni e anni di semplice pratica nelle officine polverose o in fabbrica.

Discutere troppo dei dettagli di rifinitura mette secondo me in secondo piano la vera missione del tecnico di pianoforti e serve solo ad instillare dubbi nel cliente non informato, a dare importanza ad una prestazione che è sacrosanta ma inutile in presenza di uno strumento scarso, che rimane comunque scarso.

Sarebbe allora più interessante toccare altri argomenti che possono insegnarci a distinguere uno strumento brutto da uno strumento buono, per evitare di acquistarlo, argomenti che però devono essere supportati prima di tutto da una buona conoscenza della fase di progetto, delle fasi costruttive e delle correzioni che si possono apportare ad uno strumento finito anche in fase di restauro (penso alla quantità di carica, alla rigidezza della tavola armonica con le sue catene, al calcolo della cordiera, al posizionamento dei ponticelli...). Tutto questo bagaglio culturale deve essere custodito e conosciuto da un tecnico completo o da un pianista bene informato, a seconda del grado di approfondimento e della trattazione, senza rischiare di cadere nella banalità degli interventi finali volti magari a recuperare un rullino da buttare via e sostituire, per esempio, tutte pratiche utili alla revisione di un pianoforte quando una terapia a base di aspirina per un malato terminale.

A mio parere talco e teflon sono equivalenti per l'uso descritto e negli ambienti in cui il pianoforte può essere ospitato senza che gli si arrechi danno.
I tecnici che usano con successo il talco - da decenni - lo fanno perché è facilmente reperibile, economico e perché non ha mai comportato danni al pianoforte. Inoltre profuma!

Non capisco il nesso con la meccanica Kawai, trovo l'esposizione degli argomenti a volte confusa e raffazonata, quindi mi perdo facilmente, sarà anche colpa dell'età che avanza. Ho trovato molto interessanti i contributi degli utenti, anche su altri spazi, che hanno documentato dei lavori di restauro completi su prestigiosi strumenti, valorizzando quel bagaglio di sapienza tramandata da generazioni in questo mestiere, quando ancora le riviste degli americani non esistevano, mestiere che, se continuiamo in questo modo, è destinato a scomparire per via della sfiducia che si è era nei confronti del professionista, e mi dispiace profondamente che tali interventi non siano stati dovutamente apprezzati e discussi, ma liquidati con totale freddezza e disinteresse come tutto ciò che costa fatica e non è una immediata fonte di reddito.

Un cordiale saluto a tutti

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Quanto dirò di seguito non è verità assoluta ma tutte considerazioni dettate dalla logica, che dovrebbe e vorrebbe essere qualcosa di oggettivo. 

Mi appello alla logica in quanto non sono un tecnico di pianoforti, sono un pianista ed ingegnere appassionato del mio strumento ma mi guardo bene dal voler insegnare qualcosa a livello di tecnologia del pianoforte, tanto è vero che non tengo io i videotutorial sulla tecnologia del pianoforte e raramente intervengo in queste sezioni. Alla luce di queste precisazioni, pertanto, lascio quanto di strettamente connesso alla tecnologia del pianoforte agli altri veri esperti di questo settore.

Mi sento comunque di dire questo... 

 

Il politetrafluoroetilene (teflon) viene scoperto "appena" 74 anni fa. Una delle sue prime applicazioni fu nelle bombe atomiche (attorno agli anni 40 considerando gli anni di sperimentazione), a seguire nelle pentole, presumo pertanto che la sua commercializzazione (soprattutto in polvere fine da utilizzare come lubrificante secco) sia cosa abbastanza recente. Ora io non so se precedentemente venisse usato il talco per le applicazioni all'interno del pianoforte. Di logica, comunque, la scienza dei materiali va avanti e, da che mondo è mondo, se si scopre un materiale più performante rispetto ad un altro per una specifica applicazione lo si sostituisce. Basti vedere nella storia come dalle capanne si è passati nel tempo alle abitazioni in mattoni di cotto per poi passare al cemento armato. Tornando al pianoforte, ho avuto un'esperienza del genere sul mio pianoforte che vorrei raccontare. Avevo il pedale una corda che spostava la meccanica correttamente, ma al rilascio non tornava più in posizione, rimanendo per così dire incastrata con la possibilità di tornare nella posizione originale unicamente con il mio aiuto, ovvero afferrando qualche tasto nero e spostandola, senza troppa forza, nella posizione iniziale. Venne un accordatore che estrasse la meccanica del pianoforte e mi mise del talco sul tavolaccio. Reinserita la meccanica tutto funzionava perfettamente. Il problema è che la cosa non durò più di due o tre mesi e le assicuro che casa mia è tutt'altro che umida, per dire che non è certamente un tinello. 

Chiamato un altro accordatore, questo venne a casa mia, aprì e si rese conto che sul tavolaccio c'era del borotalco. Chiese un aspirapolvere e tolse tutta la polvere di talco. Mi mise la polvere di teflon e da quel giorno (circa 4 anni fa) non ho avuto più alcun genere di problema. Questo per dire che forse, se anche una volta si utilizzasse il talco per svolgere questo scopo (e che si presta ad esso in modo egregio per un periodo molto limitato di tempo), non vedo perché non poter utilizzare il teflon ora che c'è ! Fatta comunque chiara l'idea che la casa costruttrice, almeno nel mio strumento, aveva realizzato delle toppe di grafite sul tavolaccio come lubrificante a secco. Come ripeto, lascio comunque la parola ai più esperti, qui voglio solo citare la mia esperienza e fare una discussione a rigor di logica

 

Parlando invece strettamente di materiali, la logica mi fa anche dire che dividere i materiali di cui ci ha fatto un elenco tra igroscopici e non, è alquanto semplicistico. Ok queste sono due classi, ma credo sarebbe anche il caso di valutare quanto questi materiali siano igroscopici, ovvero ricavarne dei sottoinsiemi, il ché non è affatto cosa scontata ai fini di questa diatriba. Sono pronto a scommettere, e volendo l'esperimento scientifico (quello vero) si può fare senza molte difficoltà mettendo le stesse quantità di legno e talco all'interno di una camera umida preparata per l'occasione con un umidificatore; potremmo valutare la quantità di acqua ritenuta dal legno e la quantità di acqua ritenuta dal talco. Sono quasi certo che il talco ne assorba di più.  Parlando proprio di quantità, in chimica esiste una scala che definisce il grado di igroscopia. Oserei dire che il talco oltre ad essere igroscopico (capace di scambiare molecole d'acqua con l'aria) è anche idrofilo (capace di assorbire acqua in forma liquida, il ché significa che se messo su un altro materiale igroscopico non fa altro che assorbire le quantità d'acqua contenute sul materiale sul quale è stato applicato, specialmente se questo è poco idrofilo, per via dei bilanciamenti di acqua tra materiali di diversa natura aventi superfici a contatto, ed impastandosi in caso di sfregamento, pertanto se il talco fosse idrofilo, e non c'è dubbio che lo sia, la sua proprietà lubrificante sarebbe, a livello temporale, ulteriormente dimezzata) e non è affatto scontato che materiali igroscopici possano non essere idrofili, vedi la lana. Parlando di idrofilia poi, mi fiderei di salire su una zattera realizzata in legno, non mi fiderei molto di fare lo stesso su una zattera realizzata in talco (tenendo a precisare che in questo esempio non ho considerato il peso specifico del talco e le possibili geometrie realizzative in relazione alla legge di Archimede e quindi l'eventuale realizzabilità); qui allego la documentazione del talco dove nel meta name "caratteristiche chimico-fisiche", si fa riferimento alla sua capacità di assorbire acqua. Ricordo che, da enciclopedia (anche qui posto il link di documentazione), il teflon è invece una sostanza impermeabile, resistentissima agli urti, resistente anche alle alte temperature (oltre i 200°) e con il coefficiente di attrito più basso che si conosca... Tutto questo ovviamente non lo dico io, lo dice l'enciclopedia. Mi sembra dunque, sempre a rigor di logica, a meno che non ci si voglia fidare neanche dell'enciclopedia, che il teflon, in applicazioni dove si cerca di diminuire il più possibile gli attriti anche considerando la durabilità nel tempo vinca su tutto rispetto al talco. Che si usasse prima del Teflon non saprei, ma adesso che abbiamo il cemento perché continuare a costruire le case con pali, paglia, fango e pelli d'animale ?

Se ha seguito la mia logica ed è d'accordo con me fino al punto a cui siamo arrivati, allora forse concorderà con me quando concludo dicendo che il talco ed il teflon non sono equivalenti, per lo meno a rigor di scienza dei materiali, poi nell'applicazione sui rullini non saprei, probabilmente la differenza è talmente tanto impercettibile da non comportare apprezzabili cambiamenti per il pianista, non lo so, non è questo il mio campo, io mi limito a suonare... Hanno comunque caratteristiche diverse, proprietà chimico-fisiche diverse, e per lo scopo di cui si necessita, il talco è certamente più utile alla cura del corpo che alla lubrificazione a secco (che a secco non è per le documentazioni qui sopra esposte); non credo che il pianista abbia pertanto bisogno di odorare il profumo del pianoforte, forse è più interessato alla durabilità ed il corretto funzionamento della meccanica. Che poi non si stia parlando di risultati sorprendenti credo che ne siano al corrente tutti, specie, non ne parlo con cognizione di causa, ma così per intuizione, lo ripeto, nel caso dei rullini. Non credo inoltre che nessuno abbia mai detto che il borotalco causi problemi alla meccanica. Per quanto mi riguarda, ho semplicemente risposto ad altri utenti che affermavano che il Teflon con l'acqua si impasta... Alla luce delle documentazioni enciclopediche, essendo impermeabile è un dato di fatto che non può essere impastato ed il video era realizzato solo con il fine di dare questa dimostrazione, tanto è vero che alla fine del video cito testualmente "il teflon non si impasta e pertanto può essere utilizzato sui rullini" (sottointendendo che, casomai, dal momento che si parlava di "impasti", il talco si prestava maggiormente ad impastarsi). Fine.

 

Riguardo i tecnici, voglio sperare di aver capito male la sua sottile allusione perché forse per esprimere giudizi così perentori le manca qualche passaggio (non si può sparare a zero su chi non si conosce) ma se l'idea è rivolta in forma generale sono d'accordo con Lei, resta comunque il fatto che personalmente, e mi trovo d'accordo con lei, mi fido molto più dei tecnici con anni di esperienza rispetto a chi ha solo letto qualche libro o rivista, ma devo precisare che mi fido ancor di più di tecnici che oltre ad avere anni di esperienza hanno anche studiato, sperimentato, ricercato e visitato e avuto rapporti con le fabbriche dei costruttori dei più grandi nomi. Per dimostrare questa mia affermazione sempre all'insegna della logica, se ci accontentassimo di un individuo avente una qualità x, allora a maggior ragione dovremmo accontentarci di un altro che ha la stessa qualità x più le qualità y, z e t....

 

 

Riguardo gli interventi degli altri utenti circa il restauro, personalmente, mi sento di dire di averli apprezzati moltissimo in quanto appassionato (non tecnico professionista) del mio strumento.

Certo è che, sempre questa benedetta logica, mi fa pensare che ci sono particolari contesti strani in questi scambi di opinione perché vede: la legge dei grandi numeri ci insegna che qualsiasi combinazione di elementi, con gli elementi che abbiamo a disposizione, è verificabile se anche con probabilità molto bassa, ma anche volendo considerare le permutazioni qui la percentuale diviene proprio bassa bassa.

 

In particolare mi viene da riflettere su questo: 

 

- Questo post è rimasto abbandonato per quasi un anno

- Corollario del precedente: avendo avuto poche repliche è rimasto poco indicizzato, tanto che compare in terza posizione su google solo scrivendo la keyword "Meccanica millennium" -> questo mi induce a pensare che seppur non impossibile sia veramente molto difficile che siano venuti, a distanza di appena due giorni, due utenti interessati a questa disquisizione entrambi incentrati sulla confutazione del teflon che non era argomento di questa parola chiave ma che l'abbiano trovata proprio cercando la keyword "meccanica millennium"... Comunque tutto può essere...

- Corollario del corollario: queste repliche a difesa di questa confutazione sono tutte, e sottolineo tutte, venute fuori dopo il ban dell'utente Fra, altra casualità che rende l'evento probabilistico scarsamente probabile. 

- Ma la ciliegina sulla torta viene adesso e questa è la cosa che rafforza maggiormente i dubbi di cui sopra, ovvero che tracciando l'ip che questi due utenti lasciano sul mio server, mi risultano tutti collegati o da vicino Milano oppure dalla Sardegna proprio come gli ultimi due ip di collegamento dell'utente bannato. (Cosa che impoverisce notevolmente la già povera statistica di probabilità). 

 

Tutto questo a rigor di logica è quanto meno veramente poco probabile... o forse, a occhio e croce, così senza fare i conti, probabile come fare un terno secco al lotto la prima volta che lo si gioca... Ma tutto è possibile e per questo il mio amore per la matematica mi incita a non voler dubitare di nessuno...

 

 

Cordiali saluti anche a lei e buon Ferragosto. 

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Il teflon se consideriamo la storia del pianoforte nei suoi 250 anni (?) viene applicato di recente, possiamo dirlo no? È un materiale con caratteristiche superiori al talco, sicuramente lo è e credo che nessuno si sogni di dire il contrario.

 

Non mi è piaciuto il suo accanimento nel voler dimostrare o insinuare che il talco sia dannoso per il pianoforte, non è vero. Riguardo al suo problema sul pianoforte mi pare di capire che l'efficacia del talco fosse stata limitata nel tempo ma non che abbia causato danni, è corretto? Il non ritorno della meccanica non è causato solamente dall'attrito sul tavolaccio, ci sono n fattori da verificare, come anche la giusta altezza delle borchie... Tecnici inesperti tendono a sollevarle troppo per esempio. Devo avere da qualche parte un vecchio manuale Steinway che consiglia l'uso del talco sui rullini, pensi un pó! Se lo ritrovo le faccio avere un estratto. Ma vada pure sui siti americani, tanto tecnici quando parlano di lubrificanti secchi si riferiscono al "Talcum" or "Teflon" come alternative, seppure il teflon sia superiore. Stia pure tranquillo sull'affrontare argomenti tecnici pur non essendo un tecnico, è lecito farlo e la diffusione delle informazioni oggi e tale da poter far parlare tutti di tutto, anche questo forum è un esempio.

 

Sui riferimenti a cui allude e ai vostri provvedimenti io non mi sono espresso e non intendo farlo, allo stesso modo le chiederei di non far passare il mio intervento come una difesa personale o un attacco personale a qualsivoglia utente, non è il mio scopo.

 

Il mio vicino di casa e amico stimato Cesarino Tallone usava mettere il talco sui rullini del pianoforte di Ciro Michelangeli prima dei concerti, le posso assicurare che non è mai successo nulla. Ho avuto almeno 50 pianoforti, trattati col talco sui rullini ad ogni accordatura, non è mai successo nulla. Frequentavo anche le officine di tallone e usavano il talco, lo stesso Giovannino Sangalli che ha curato i miei pianoforti finché ha potuto, per anni braccio destro di Cesarino, usava il talco e non è mai successo nulla.

 

Anche io come lei sono ingegnere e poanista, con i capelli bianchi però, e dopo anni ho imparato a fidarmi dell'esperienza oltre della logica e della matematica, materia che le assicuro padroneggio molto bene.

 

Un buon ferragosto anche a lei

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Il teflon se consideriamo la storia del pianoforte nei suoi 250 anni (?) viene applicato di recente, possiamo dirlo no? È un materiale con caratteristiche superiori al talco, sicuramente lo è e credo che nessuno si sogni di dire il contrario.

 

Non capisco se lei abbia solo visto il mio post di passaggio oppure se lo abbia letto e compreso... Perché mi sembra di capire che qui mi stia dando ragione ma poi ritratta...

 

 

Non mi è piaciuto il suo accanimento nel voler dimostrare o insinuare che il talco sia dannoso per il pianoforte, non è vero.

Mi scusi potrebbe quotare il mio intervento dove dico che il talco è dannoso per il pianoforte ? Forse l'ha immaginato, non mi sembra di averlo proprio scritto da nessuna parte. Le mie considerazioni nei post precedenti sono considerazioni tese a dimostrare la superiorità del teflon rispetto al talco per ciò che concerne igroscopia, idrofilia, capacità di eliminazione degli attriti. Mi mostri dove ho detto che il talco è dannoso per il pianoforte e non avrò difficoltà a riconoscerlo.

 

 

Riguardo al suo problema sul pianoforte mi pare di capire che l'efficacia del talco fosse stata limitata nel tempo ma non che abbia causato danni, è corretto?

Correttissimo ! ;)

 

 

Il non ritorno della meccanica non è causato solamente dall'attrito sul tavolaccio, ci sono n fattori da verificare, come anche la giusta altezza delle borchie... Tecnici inesperti tendono a sollevarle troppo per esempio.

Non lo so, questi sono argomenti da tecnici e le ripeto che io non sono un tecnico, ma per certe cose si torna sempre alla logica: se semplicemente sostituendo polvere di teflon al talco si è risolto il problema che non si è ripresentato per 4 anni forse posso concludere per la mia esperienza che in quel contesto è stato più performante il teflon... Rimettendo il talco è cosa sicura che sarebbe tornato a funzionare ma dopo 3 mesi sarei tornato al punto di partenza. Come vede non sto dicendo che in questo contesto non funziona ma che l'altro dura di più... Non capisco io questo suo accanimento onestamente !

 

Devo avere da qualche parte un vecchio manuale Steinway che consiglia l'uso del talco sui rullini, pensi un pó! Se lo ritrovo le faccio avere un estratto. Ma vada pure sui siti americani, tanto tecnici quando parlano di lubrificanti secchi si riferiscono al "Talcum" or "Teflon" come alternative, seppure il teflon sia superiore. Stia pure tranquillo sull'affrontare argomenti tecnici pur non essendo un tecnico, è lecito farlo e la diffusione delle informazioni oggi e tale da poter far parlare tutti di tutto, anche questo forum è un esempio.

Bene ! Ci mancherebbe altro che non fosse così ! Le battaglie si vincono con la forza della ragione e delle proprie idee, questa è la mia opinione, specie perché chi legge possa scegliere chi sostenere. Ritengo che questo sia il massimo della democrazia.

 

Sui riferimenti a cui allude e ai vostri provvedimenti io non mi sono espresso e non intendo farlo, allo stesso modo le chiederei di non far passare il mio intervento come una difesa personale o un attacco personale a qualsivoglia utente, non è il mio scopo.

Molto bene, sono contento che non sia questo il suo scopo. Ogni intervento e scambio di vedute e ben accetto se si sanno rispettare le opinioni altrui, ecco perché sono contento che lei sul suo pianoforte utilizzi il talco. La prego di accettare l'utilizzo del teflon sul mio di pianoforte.

 

 

Il mio vicino di casa e amico stimato Cesarino Tallone usava mettere il talco sui rullini del pianoforte di Ciro Michelangeli prima dei concerti, le posso assicurare che non è mai successo nulla. Ho avuto almeno 50 pianoforti, trattati col talco sui rullini ad ogni accordatura, non è mai successo nulla. Frequentavo anche le officine di tallone e usavano il talco, lo stesso Giovannino Sangalli che ha curato i miei pianoforti finché ha potuto, per anni braccio destro di Cesarino, usava il talco e non è mai successo nulla.

Continua ad ostinarsi a volermi mettere in bocca cose che non ho detto. Le rinnovo l'invito a quotare il mio intervento dove cito espressamente che il talco rovina il pianoforte.

 

 

Anche io come lei sono ingegnere e poanista, con i capelli bianchi però, e dopo anni ho imparato a fidarmi dell'esperienza oltre della logica e della matematica, materia che le assicuro padroneggio molto bene.

 

Un buon ferragosto anche a lei

Non ne dubito anche se non capisco il tono di questo suo ultimo messaggio. Il fatto che lei abbia le mie stesse qualifiche ma i capelli bianchi la dovrebbe automaticamente porre qualche spanna sopra di me ? Non capisco, lei non mi conosce come io non conosco lei. Non sarebbe meglio rispettarsi reciprocamente scambiandosi opinioni pacifiche anche se divergenti ? Personalmente non credo che far valere le proprie opinioni sia sinonimo di fare a gara a chi ha più fogli di carta in tasca.

 

 

Rinnovati saluti,

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